LE RECENSIONI

STORIE ENOGASTRONOMICHE

Moscato Reale di Trani, autoctono dell’Anno Mille che manda in Estasi

Esiste un solo lemma così assoluto e spregiudicato nella capacità semantica esclusiva di porre in coincidenza il fibrillante piacere terreno con la sua sublimazione spirituale, tale da condurre a una conciliazione degli opposti in grado di trascendere il conflitto manicheo tra anima e corpo, per proiettarsi alle massime vette delle sensazioni più potenti: è il termine, o meglio, il concetto stesso di Estasi, il medesimo evocato per descrivere il proprio progetto enoico dall’affascinante figura di un signore visionario che ama firmarsi Viticoltore Franco di Filippo, singolarissima autodefinizione che suona come professione di umiltà, in un’epoca in cui le sigle che precedono i nomi rombano invece altezzosamente titoli di studio accademici oppure onorificenze governative.

Di Filippo invece, nella sua illuminazione, dalla terra parte e a essa ritorna, pur dopo avere compiuto un vertiginoso passaggio oltre i confini del cielo, poiché ha trovato il proprio Sacro Graal nella medesima terra che cammina veronellianamente ogni giorno, la quale dà la sensazione di aver scelto lui per offrire un dono da trasmettere all’umanità: il Moscato Reale di Trani.
Il traghettamento nel presente avviene invece dai primi anni 2000 “con l’avvento della terza generazione e nella fattispecie con il vignaiolo Franco di Filippo, mutando completamente la metodologia di lavoro sia del nonno Francesco che del papà Nicola; attraverso un’etica aziendale basata sull’artigianalità, unicità e qualità”. Franco racconta il Moscato di Trani quale “prodotto di difficile realizzazione che richiede espedienti antichi, pazienza e speranza nella Divina Provvidenza oltre che materia di prima qualità”. L’evocazione religiosa è autografa, in quanto è proprio Franco che verga in tutte le comunicazioni il suo credo: “ringrazio la Divina Provvidenza che m’ illumina e mi assiste nel lavoro che svolgo e in quello che non posso mai fare”.
Ed è qui che il concetto di Estasi si chiarisce nella sua pregnanza, in una teoria aggregante di significante e significato che – Enciclopedia Treccani dixit – mette insieme stupore della mente, mistica, rapimento dell’anima, perduta coscienza del mondo fisico, contemplazione del divino, emozione particolare, fino al “provare vivo godimento per cosa che riempia di sé tutta l’anima”.
Su queste monumentali basi ideali e motivazionali poggia l’Estasi qui trattato, spumante “ottenuto mediante un processo di lavorazione opposto a quello usuale fin dal momento della vendemmia: normalmente le uve si raccolgono ancora acerbe in modo da donare allo spumante unicamente acidità (freschezza)”, mentre in questo caso si tratta di una rifermentazione
in bottiglia per 18 mesi sui propri lieviti del vino Moscato reale di Trani ottenuto da uve mature”.
Due le declinazioni, di cui la pietra angolare è il Pas Dosé Estasi in Armonia, spumante metodo classico da passito millesimato, autentico capolavoro di complessità.
Si presenta con profumi di alta pasticceria, tra canditi e panna fresca, traducendosi al palato in una corposa consistenza liquorosa dall’abbrivio zuccherino innervato di albicocca essiccata e fico caramellato, per lasciare poi emergere prepotente uno sconvolgente carattere amaricante che
addensa Mandorla di Toritto, genziana, dulce de Membrillo (la cotognata spagnola), con un finale impreziosito dall’alloro. Una formidabile girandola di suggestioni di una tale personalità da portarlo a prendersi la scena con ogni abbinamento possibile. Estasi in Sinfonia è la versione brut del precedente, una variazione sul tema che conduce all’espressione di altre sfumature del vitigno, dalle note di zagara all’olfatto a quelle agrumate al gusto, introducendo aromi e spezie mediterranee che vanno dalla carruba al cardamomo. Monumentale il Moscato Reale di Trani Passito Liberty 2013 che inebria con un bouquet che al noto descrittore di zagara associa cenni di melata. In bocca è un nettare che immerge il sorso nel miele di Robinia, accostandolo alla Pompia sarda ovviamente candita, ma anche all’albicocca disidratata, lasciando cogliere pure una sfumatura di Cirmolo che ne bilancia la tentazione abboccata. Il Moscato Secco in Ascesa, proposto come vino da pasto, in realtà non tradisce la nobiltà di schiatta e incanta a sua volta il naso con pera e cannella, mentre alla deglutizione è un trionfo di nespola, ananas, mango e cenni vanigliati. L’acidità è esplosiva e in questo modo ingolosisce la beva, traducendosi in un’infinita carezza al palato.

DOMENICO LIGGERI
GIORNALISTA ENOGASTRONOMO

Gentile Franco, la ringrazio di nuovo per avermi dato l’opportunità di assaggiare i suoi vini che ritengo delle vere e proprie chicche dell’enologia italiana. Sono vini pieni di spirito ed anima che si differenziano per tale carattere. Dal punto di vista tecnico ho trovato che i vini erano molto puliti e integri. Ho apprezzato che con un solo vitigno, per di più normalmente vinificato come vino dolce lei ha tirato fuori quattro esemplari uno meglio dell’altro. E ho apprezzato ognuno per come l’ah voluto interpretare e presentare sia in formato passito che in formato dosage zero.

Anche il packaging l’ho apprezzato per la sua linearità ed eleganza. Ecco eleganza è proprio la parola che userei per descrivere la mano e il carattere che definisce questi vini di grande personalità.

Cordialmente Michèle Shah

Wine Critic, Journalist & Travel writer
Export Consultant – Italian Wines

Speaker at Wine Future 2020/2021
Awarded Best Wine Journalist 2009 by the Comitato Grandi Cru d’Italia

Correspondent Italy: Meininger’s Wine Business International;
Sommelier India; Czas Wina Poland, Decanter UK, Travel Often Curious, USA
Competitions/Judging: Decanter WWA, Mundus Vini, IWSC, Grenaches du Monde, PLAMA, International Rosé Championships
Committee Member of the Circle of Wine Writers

Sparkling Classic Summer per la quarta volta a Milano

Un Moscato divino

“Ringrazio la Divina Provvidenza che m’illumina e mi assiste nel lavoro che svolgo e in quello che non posso mai fare” è la frase da cui partire per capire chi è Franco di Filippo, viticultore di Trani che nei suoi 3 ettari si dedica esclusivamente ad uno dei vitigni piùnobili e antichi di Puglia, il Moscato Reale o Moscato di Trani. Oltre a passione, dedizione e tecnica, sicuramente anche madre natura gli dà una mano, giacché raccoglie le sue uve appassite naturalmente in pianta, già teoricamente mature a inizio agosto,solo a fine ottobre quando i grappoli sono avvizziti. Naturale quindi pensare che l’unico prodotto dell’azienda sia il Moscato di Trani DOC Passito Liberty 2009. Vendemmia manuale, selezione solo dei grappoli sani per non compromettere le caratteristiche qualità organolettiche del suo moscato. Franco è vigneron non convenzionale, ogni tanto va contro corrente, così ha pensato bene di produrre due spumanti metodo classico con un insolito processo
di lavorazione a partire dalla vendemmia. Infatti l’Estasi, nomeomen per questi spumanti, sono ottenuti dalla rifermentazione in bottiglia sui propri lieviti per almeno 12 mesi del Passito Liberty, il cui vino base trascorre almeno 2 anni in silos d’acciaio. In questo modo gli spumanti acquisiscono una notevole struttura, al naso conservano alcune note del vitigno ma si arricchiscono di sentori di frutta matura, agrumi canditi, fiori secchi e nuance di macchia mediterranea. Al palato la bollicina è suadente e avvolge delicatamente tutto il palato. Che sia Estasi in Sinfonia Brut 2010 o Estasi in Armonia Pas Dosè 2010 lasciatevi sedurre da questi
due spumanti più unici che rari nel loro genere.

Metodo classico sì, ma condito con inventiva, fantasia, creatività, partendo da tradizioni solide a cui volentieri si torna anche dopo aver girato il mondo. Questi sono i vigneron italiani, che mi fanno amare ancora di più questo ambiente in cui ognuno cerca di rivendicare se stesso con carattere, scelte uniche, determinazione
oltre che passione e dedizione alla terra, al suo vino.

Vinitaly: tanti amici, e una chicca!

da Chiara | Mag 13, 2016|

Ora ti racconto una chicca del Vinitaly… una cosa che se me la raccontavano non ci credevo! Se mi segui sai la mia passione per il Metodo Classico… e quando il signor Franco di Filippo del Moscato di Trani mi ha invitato a visitarlo sono stata felicissima di passarci! Il signor Franco di Filippo è eccezionale: un uomo davvero d’altri tempi, con tanta passione, disposto a togliersi i meriti di un prodotto eccezionale per conferirli alla Provvidenza! Ha accettato la sfida di creare un Metodo Classico da un vitigno fortemente aromatico come il Moscato, e come che non bastasse l’ha addirittura lasciato appassire in vigna! Il risultato è un Dosage Zero dolce non dolce perfetto con ostriche, gamberi crudi e formaggi erborinati. Le ostriche poi che mi ha riservato del signor Franco erano così eccezionali che mi sono fatta lasciare il numero del suo fornitore di Milano! Solo 2500 bottiglie all’anno per un’Estasi in Armonia che merita davvero di essere condiviso, magari con l’uomo che ami su un pontile sul lago dei sogni… e tante ostriche ovviamente! Grazie Franco della bellissima esperienza… di cuore! Spero di poterti venire a trovare presto nella tua terra, la Puglia, che non vedo da tanti anni!

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